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COME "FUNZIONA" IL SOSTEGNO A DISTANZA

Gli interventi di sostegno a distanza sono coordinati sul posto direttamente dagli operatori di AVSI o in collaborazione con realtà locali, associazioni, congregazioni, persone di riferimento, serie e affidabili.

La qualità dell’intervento è data principalmente dalla responsabilità di chi opera sul posto, individua i bisogni e gestisce gli aiuti. Un sostegno affinché il bambino possa frequentare un centro di accoglienza in cui gli vengano forniti pasti, possa beneficiare di cure igieniche e mediche, attività didattiche e ricreative, può essere più efficace di un sostegno consegnato alla famiglia, se questa si trova in condizioni problematiche o se non si è in grado di verificarne l’effettiva destinazione.

La persona che segue il bambino è perciò essenziale per il tipo di aiuto offerto con il sostegno a distanza: svolge l’importante compito di capire ciò di cui il bambino ha più bisogno, di verificare che tragga realmente beneficio dal sostegno, spesso anche di aiutare i genitori a diventare più consapevoli dell’importanza della cura dei propri figli.

In molti casi il sostegno a distanza integra altre attività di AVSI sul territorio, cui contribuiscono vari finanziatori. In questo modo, accanto al sostegno personalizzato, il bambino viene a beneficiare di un programma complessivo di sviluppo, e il contributo del sostegno a distanza permette di moltiplicare le risorse a favore suo, della sua famiglia e della sua comunità.

AVSI riceve i contributi dei sostenitori e li versa con cadenza trimestrale ai coordinatori locali. Sono i coordinatori locali che stabiliscono come utilizzare i fondi a seconda del progetto e della situazione dei bambini e ragazzi destinatari dell’intervento. Generalmente non viene consegnato denaro direttamente ai bambini, alle loro famiglie o alle persone che li hanno in affidamento, ma piuttosto vengono forniti beni e servizi a favore del bambino, e in alcuni casi in parte anche alla famiglia. Spesso, infatti, un aiuto dato anche alla famiglia si rivela la strada migliore perché il bambino abbia un beneficio diretto e duraturo (ad esempio si cerca di migliorare le condizioni dell’abitazione, se sono tali da pregiudicare la salute del bambino, oppure si cerca di aiutare la madre ad avviare una piccola attività generatrice di reddito).

Anche se le differenze tra paese e paese vanno riducendosi, il costo della vita non è lo stesso in tutte le zone del mondo e quindi anche il potere di acquisto della quota di sostegno a distanza può essere diverso. La quota di sostegno a distanza non può evidentemente coprire tutte le spese per il mantenimento del bambino; tuttavia il contributo annuale che noi richiediamo rappresenta un importo che in ogni paese permette di realizzare interventi significativi per la sua vita e la sua crescita.
D’altronde non sarebbe nemmeno giusto prendersi in carico il bambino in maniera totale.

Il sostegno a distanza non è un’attività assistenziale, ma un progetto di sviluppo, e questo significa che deve contribuire a responsabilizzare la famiglia e la comunità. Dare un aiuto per un periodo di tempo, più o meno lungo, dà la possibilità al bambino e a coloro che se ne occupano di raggiungere una propria autonomia. Sarà quindi l’operatore locale a valutare quando il bambino e la sua famiglia avranno raggiunto un miglioramento significativo grazie all’aiuto ricevuto. Un sostegno che termina perché non più necessario è il nostro maggior successo. Può accadere che, per cause che non dipendono dalla nostra volontà, ad esempio un cambiamento nella situazione personale del bambino (il caso più frequente è che la famiglia si trasferisce in una località lontana) o nella situazione del paese o della città in cui vive, non siamo in grado di continuare il sostegno al bambino affidato. Se ciò accade, il sostenitore ne viene informato appena possibile, con la proposta di continuare il proprio gesto di aiuto a favore di un altro bambino bisognoso.

Il sostegno a distanza, contribuendo a migliorare oggi la vita quotidiana di migliaia di bambini e di ragazzi, può essere considerato a tutti gli effetti un intervento di riduzione della povertà. AVSI trattiene in Italia per costi di gestione il 10% dell’importo versato dal sostenitore.

Ma cosa c’è dietro l’espressione ”costi di gestione”? Un ufficio, delle persone che ricevono le adesioni, organizzano l’invio della corrispondenza ai sostenitori e ne registrano i pagamenti, curano e controllano l’invio dei contributi ai coordinatori locali e quindi ai bambini, rispondono alle domande dei sostenitori e danno informazioni, e poi ci sono le spese telefoniche, postali, bancarie, e anche i costi di stampa di questo depliant, grazie al quale ci auguriamo che un bambino in più possa da oggi in poi contare su un aiuto sicuro.



In questi anni grazie al sostegno a distanza per molti bambini la vita è cambiata. L'impegno di AVSI continua, anche con il tuo aiuto.

 

 

AVSI Bergamo Tel. 342.00.91.314 - E-mail: avsi.bergamo@tiscali.it